I disinfettanti sono un gruppo di sostanze che appartengono alla categoria denominata agenti antinfettivi . Il loro impiego è appunto quello disinfettare superfici, organiche e non, grazie al loro grande potere antibatterico, antivirale e antifungino, a seconda del tipo di prodotto che utilizza.
Lo scopo principale di un disinfettante è quindi quello di ridurre o eliminare del tutto la carica di microbi ovunque questo venga usato. Ovviamente esistono prodotti diversi, adatti ad ogni situazione.
La disinfezione è quell’operazione che ha come fine ultimo la distruzione di germi patogeni su qualsiasi superfice inerme, e quindi l’eliminazione dei microrganismi, su cui i disinfettanti più comuni sono particolarmente efficaci.
Esistono diverse modalità per procedere alla disinfezione, ed ognuna produce effetti diversi, anche a seconda del tipo di prodotto che si utilizza, o della superficie sulla quale si lavora.
Esistono due metodi principali per compiere una disinfezione, e si distinguono essenzialmente dal tipo di processo che si usa: abbiamo innanzitutto il metodo chimico, che appunto si avvale di prodotti disinfettanti per ottenere i risultati, e poi quello fisico, che invece utilizza altre forme, come per esempio il calore e le radiazioni.
A noi interessa ovviamente il primo tipo, nel quale si possono distinguere modalità diversissime tra loro.
Ciò determinerà quindi anche la scelta dei prodotti chimici disinfettanti da utilizzare, facendo particolare attenzione al dosaggio. Se questi materiali non sono diluiti in maniera corretta infatti, si corre il rischio di danneggiare seriamente le superfici con cui vengono a contatto.
Accertatevi poi di procedere ad una disinfezione omogenea della superficie, in modo che nessuna parte rimanga scoperta e non trattata.
Per concludere, è sempre bene conservare con cura i prodotti una volta terminata l’operazione, poiché altrimenti possono perdere efficacia.
Esistono diversi livelli di disinfezione, a seconda dei prodotti che si utilizzano e anche del contesto in cui ci si trova.
Quella che noi utilizziamo quotidianamente è di livello medio-basso, e arriva all’eliminazione di tutti i batteri e anche alla maggior parte di virus e miceti.
La si può compiere con i più comuni disinfettanti che si possono trovare sul mercato, sia in farmacia che nei negozi specializzati.
La disinfezione di alto livello è in poche parole la vera e propria sterilizzazione, di competenza quindi ospedaliera, e che non possiamo facilmente replicare a casa.
Le marche di disinfettanti in commercio sono veramente tantissime, e decidere se ne esiste una veramente superiore alle altre diventa piuttosto difficile.
Tuttavia, cercando si possono trovare alcuni nomi che compaiono molto spesso in più settori, e che sono sempre sinonimo di efficacia e sicurezza.
In cima abbiamo ovviamente la famosissima Amuchina, che offre una protezione incredibile sia per quanto riguarda la disinfezione della pelle che quella delle superfici.
Un altro nome che ritorna spesso è quello di Napisan, anche lui impegnato su molti fronti, compreso persino quello delle salviettine disinfettanti.
Tra gli altri troviamo anche Neutro Med, Oust per i disinfettanti spray, Pharma Laurit per i gel igienizzanti, Antigerm e anche Ariasana.
Tutto ancora una volta dipende dall’uso che dovete farne e dalla superficie in questione.
Il metodo migliore per capire quale disinfettante abbiamo davanti e come utilizzarlo, è sicuramente informarsi sulla sua composizione chimica.
A seconda di questo elemento infatti, si avrà un uso e un’efficacia diversa, ed ogni tipologia di disinfettante è più valido per un’azione piuttosto che per un’altra.
Per quanto riguarda i disinfettanti di uso casalingo, e che quindi possiamo tranquillamente utilizzare tutti i giorni, troviamo quelli a base di alcool, il perossido d’idrogeno, e la candeggina, ma una piccola menzione va fatta anche a quelli naturali, che possiamo tranquillamente produrre in casa.
I disinfettanti possono trovarsi in diverse forme, e la prima distinzione si può fare a seconda che siano disinfettanti per mani, per superfici o per pavimenti.
Generalmente la forma è data dalla composizione chimica, e a seconda delle destinazioni comunque si ripetono sempre le stesse.
I disinfettanti in gel sono usati essenzialmente per le mani, anche se non è raro trovarli anche in forma liquida o addirittura spray.
Parlando di disinfettanti spray invece, sono più comuni per quanto riguarda l’uso su superfici, ma anche per disinfettare i tessuti. Un ottimo esempio è il prodotto targato Oust.
I disinfettanti liquidi sono generalmente destinati ai pavimenti, anche perché risulta molto più facile diluirli ed utilizzarli su aree molto estese.
I disinfettanti a base di alcool sono molto diffusi a causa della loro semplicità ed efficacia. Generalmente sono a base di alcool etilico oppure alcool isopropilico.
Oltre ad essere un ottimo antibatterico, con una concentrazione superiore al 60% diventa anche in grado di eliminare la maggior parte dei virus e dei funghi.
Per concludere, ha proprietà differenti a seconda che la soluzione sia di alcool etilico o isopropilico.
Nel primo caso, sempre se la concentrazione supera il 60%, rende inefficaci i virus lipofili (influenza) e alcuni tipi di virus idrofili, mentre l’alcool isopropilico è particolarmente adatto contro gli enterovirus.
L’acqua ossigenata, scientificamente chiamata perossido d’idrogeno, è un disinfettante veramente ottimo, perché non solo è molto efficace, ma anche quasi del tutto privo di pericoli.
Ha la capacità di uccidere o rendere inattivi quasi tutti i pericoli provenienti da microrganismi (virus, batteri, funghi, spore, lieviti) poiché rilascia radicali liberi distruttivi, che vanno ad attaccare e disintegrare l’agente patogeno.
Avendo però una conformazione molto simile a quella dell’acqua (ha solo un atomo di ossigeno in più), non provoca alcuna alterazione o reazione pericolosa per il nostro organismo, e a meno che non la si ingerisca, rimane quindi un disinfettante molto sicuro.
La candeggina vanta delle proprietà antimicrobiche eccezionali, ed è perciò sì un disinfettante, ma a base di cloro.
Questo la rende un prodotto piuttosto pericoloso, e che va maneggiato con estrema cautela, nonostante la concentrazione nei disinfettanti non superi mai il 6%.
Per questo motivo è un potente disinfettante ma va utilizzato con moltissima cura e attenzione.
E’ severamente vietato mischiare la candeggina con determinati altri composti, poiché spesso genera reazioni chimiche disastrose.
Tra questi i più comuni sono l’aceto e l’ammoniaca: mischiandoli si innesca una reazione che rilascia gas tossici assolutamente letali.
Consigliamo quindi di procedere sempre con estrema cautela.
Certo! Se non volete utilizzare disinfettanti industriali, esistono delle soluzioni che ancora oggi riescono a fornire risultati soddisfacenti.
L’aceto di malto per esempio, uccide molto facilmente i virus, a patto che la concentrazione sia superiore al 10%. E’ un aceto ricavato dalla fermentazione della birra e si trova facilmente in commercio.
Il miglior rimedio per disinfettare le mani invece, rimane un accurato lavaggio con acqua e sapone: sebbene ormai il mercato dei disinfettanti sia pieno di soluzioni per le mani, nulla batte il buon vecchio metodo.
I disinfettanti per le mani sono solitamente in gel, anche se si trovano forme allo stato liquido, in spray e in salviettine, e vengono utilizzati quando non si ha a disposizione acqua e sapone per potersi lavare.
Non è semplice capire quale sia il miglior prodotto di questo tipo, ma ci sono sicuramente alcune caratteristiche da rispettare.
Si può cominciare dicendo che questi disinfettanti, soprattutto quelli gel, siano a base di alcool, e che la concentrazione vada dal 60 al 90 %.
Ciò a cui bisogna fare particolare attenzione però, è che questi prodotti contengano all’interno qualcosa che possa contribuire alla cura e alla salvaguardia della pelle.
Considerando che molti di questi composti contengono agenti aggressivi, l’eventualità è molto probabile.
I disinfettanti per mani, che siano gel o in altre forme, offrono una soluzione molto valida quando non si ha a disposizione acqua e sapone.
Sono in grado di eliminare la maggior parte dei batteri ed anche altri microrganismi come alcuni virus e funghi, per questo conferiscono un discreto grado di sicurezza.
Tuttavia, quando è possibile, si consiglia di rimanere sempre fedeli ad acqua e sapone: oltre ad essere molto più efficace, il sapone è clinicamente testato per non danneggiare la pelle.
I disinfettanti per mani invece, contengono sempre agenti molto aggressivi, ed un uso prolungato può avere delle ripercussioni sull’integrità della cute.
Sono quindi efficaci, ma se è possibile, sempre meglio procedere con acqua e sapone.
Per scegliere i migliori disinfettanti, si devono tenere in considerazione alcuni fattori. Innanzitutto bisogna capire quale tipo di superficie andremo a lavorare, e quindi quale sia il prodotto migliore.
Affidarsi poi ai marchi che già si conoscono e che rappresentano un alto grado di affidabilità, in modo che non riceviate sorprese nel corso dell’uso.
Infine un valido aiuto può provenire dall’etichetta: sopra potrete assicurarvi di quali materiali sono composti e soprattutto se è certificato come prodotto sicuro.
La disinfezione avviene essenzialmente in tre fasi, che vanno necessariamente completate tutte nell’ordine giusto, altrimenti il processo non avrà effetto.
Come prima cosa si deve procedere a rimuovere tutto lo sporco superficiale, con una scopa o con un’aspirapolvere.
Successivamente si deve trattare la superficie con prodotti sgrassanti per pulire a fondo ed eliminare gli eventuali residui di polvere e sporco rimasti, ed infine si procede all’uso del disinfettante e alla disinfezione vera e propria.
Il processo dev’essere eseguito in quest’ordine, perché se il pavimento sarà ancora sporco quando poi andrà ad essere disinfettato, al primo spostamento dei residui il potere disinfettante del prodotto perderà il suo effetto.
Nella scelta del disinfettante molto dipende dall’uso che se ne deve fare, ma esistono alcuni elementi costanti che è bene tenere in considerazione.
Il primo è ovviamente il marchio, perché se questo è sinonimo di prodotti qualitativamente alti, difficilmente ci fornirà un disinfettante poco funzionale.
Non è un criterio assoluto, ma comunque uno dei tanti su cui ci si può basare.
Può poi rivelarsi molto utile controllare se questo disinfettante ha superato dei test qualitativi e di sicurezza, che sicuramente ne possono attestare l’affidabilità.
Altro metro di giudizio possono essere le recensioni online, perché capire quale impatto ha sul pubblico può sempre essere d’aiuto, ed infine anche il prezzo è sicuramente una discriminante importante.
Esistono collutori con azione fortemente disinfettante che vengono usati a scopo terapeutico. Il principio attivo contenuto al loro interno è chiamato clorexidina, ed è particolarmente efficace nel prevenire l’insorgere della placca.
Viene usato per curare gengiviti e per prevenire l’insorgere di infezioni, soprattutto a seguito di interventi chirurgici invasivi, ma non bisogna abusarne, poiché comporta alcune controindicazioni.
La clorexidina è un potente antibatterico che svolge una duplice funzione: battericida e batteriostatica. La prima significa che ha il potere di eliminare i germi, mentre la seconda sta ad indicare la sua capacità di impedire la replicazione dei batteri.
Si è riconosciuto anche un importante potere attivo contro i virus incapsulati, e questo la rende una sostanza veramente potente.
Quando si fa uso di un collutorio alla clorexidina si ha a che fare con un potente disinfettante, ed è quindi molto importante seguire con cura le indicazioni d’uso.
Generalmente è tutto scritto sulla confezione, che bisogna consultare con cura. Bisogna poi assicurarsi che la concentrazione di clorexidina sia adeguata alla propria problematica, e in questo il dentista è fondamentale.
Di seguito poi, per l’uso vero e proprio, ci si deve assicurare di sciacquare la bocca con il collutorio per almeno 50 60 secondi, altrimenti potrebbe non avere il tempo di agire.
Ricordiamo inoltre che è fortemente sconsigliato farne un uso prolungato nel tempo, poiché la clorexidina può portare all’insorgere di macchie scure sui denti, fino a danneggiarli.
L’Amuchina è un marchio rinomato e ormai storico, che da anni si occupa della produzione di disinfettanti per superfici.
Fino a poco tempo fa il suo prodotto più famoso era proprio la soluzione disinfettante concentrata a base di ipoclorito di sodio, che nelle sue varie diluizioni viene usata per disinfettare frutta e verdura, oggetti per neonati oppure superfici.
Oggi invece facciamo grande uso del suo gel disinfettante per mani, che vanta un altissimo potere antibatterico. Questa sua efficacia è data in particolar modo dall’altissima concentrazione di alcool etilico al suo interno.
Amuchina tuttavia, continua a produrre disinfettanti di ogni genere, liquidi, spray, gel e per ogni superficie e destinazione.
Si sente spesso parlare di presidi medico-chirurgici (PMC), ma non si sa mai cosa siano in realtà. Per poter essere riconosciuti come tali, devono vantare in etichetta almeno un’attività che possa essere riconosciuta come:
- disinfettanti e sostanze poste in commercio come germicide o battericide;
- insetticidi per uso domestico e civile;
- insetto-repellenti;
- topicidi e ratticidi per uso non agricolo.
Non importa che siano per uso professionale o casalingo, basta che abbiano una destinazione tra quelle appena elencate.
Per poter essere venduti sul mercato italiano, i PMC devono essere autorizzati dal Ministero Della Salute, e poiché sono sottoposti a questo controllo spesso vengono considerati più affidabili e sicuri.
In commercio esistono anche le salviettine per uso disinfettante, ma non sempre sono efficaci. Possono effettivamente avere un effetto di disinfezione solo se contengono ipoclorito di sodio.
Se invece contengono solo detergente, in realtà fanno poco più che rinfrescare chi le usa.
Nel complesso però, come sempre la soluzione migliore è quella di lavare le mani e disinfettarle semplicemente con acqua e sapone.
Anche in questo caso, non esiste una risposta assoluta e tutto dipende dall’uso che si deve fare del disinfettante.
Per esempio, se si parla di disinfettare le mani in assenza di acqua e sapone, sicuramente sono molto comodi gel, che devono essere strofinati per un minuto ma poi scompaiono.
Anche gli spray sono comodi, ma bisogna stare attenti a farli assorbire bene, poiché le sostanze disinfettanti irritano gli occhi.
Se invece parliamo di pulizia delle superfici, in particolare i pavimenti, è evidente che la forma liquida è la più indicata, perché previene gli sprechi e può essere diluita per poter essere usata in grandi spazi.
Sono due tipi di pulizia profonda e accurata, molto simili ma dai risultati diversi. Parlando di disinfezione abbiamo un processo di pulizia con aiuto anche di prodotti chimici, che possiamo eseguire anche in casa e che può portare all’eliminazione anche del 99% dei germi.
La sterilizzazione invece, si riferisce più ad un ambito ospedaliero, in quanto il processo è finalizzato all’eliminazione del 100% di batteri e di qualsiasi agente patogeno possa trovarsi sulle superfici.
Per poter compiere una vera e propria sterilizzazione c’è bisogno di prodotti e macchinari che non sempre si possono trovare per uso domestico, ma sono propri di ambienti sanitari.